Vi ho già parlato di questo giornale! Si chiama Il Mercato del Lavoro e vi rimando al link per maggiori informazioni!
Tempo fa la Dott.sa Romagnolo mi ha proposto un intervista che a mia volta vi ripropongo qui!
Spero vi faccia piacere leggere "un po' di me"! Ogni tanto mi manifesterò su questo giornale con qualche pillola di vita dalla Germania!
A voi :-D
"Realizzare un sogno a volte è
possibile. Avere il coraggio di mettersi in gioco e cogliere le opportunità che
la vita ci può offrire è possibile. Certo non è facile, sono tempi duri in cui
l‘economia è in profonda crisi: il mondo del lavoro è caratterizzato da una
sempre maggiore flessibilità e precarietà, e l'insicurezza e le
difficoltà, sempre crescenti, non
permettono di guardare con speranza al proprio futuro.
Ma la cosa ancora più grave è che
nessuno sembra darci una risposta chiara e veritiera (se no sempre e solo
"politica") su quello che è poi il nostro diritto al lavoro; sembra
che ci abbiano strappato le nostre certezze, e nessuno sia in grado di dirci
quando potremmo ricominciare a vivere con la serenità indotta da una economia
positiva.
Sarebbe doveroso avere delle
risposte che ci permettano di ritrovare la speranza e la forza
di costruirci il nostro futuro...
È proprio per questo motivo, con
questa rabbia nel cuore, che abbiamo deciso di pubblicare sul nostro giornale
le storie di chi è riuscito a fare della propria passione un lavoro, a volte
"inventandosi" un'attività.
Speriamo che questo possa essere
fonte di ispirazione per chi cerca lavoro, per chi sogna di cambiare vita e per
chi ha delle idee innovative, ma che non sa come svilupparle. Forse le nostre
parole vi sembreranno utopistiche, ma a volte è bello aggrapparsi a un sogno e credere
che sognare, anche in questo Paese sia possibile. A volte bisogna trovare la
forza in noi stessi e nelle nostre possibilità e non permettere mai a nessuno
di infrangere il nostro sogno. Attraverso queste storie noi desidereremmo
spronarvi a "provarci", "crederci" e "osare"
nell'inseguire il vostro piccolo-grande sogno... qualunque esso sia.
Questo è l'augurio e la speranza
della redazione de «Il Mercato del Lavoro»"
Rubrica dei Sogni – Simona,
emigrata italiana in Germania!
Simona 29 anni e 30 mesi (il suo
modo per dire 31 anni e rotti), metà calabrese e metà valdostana, ha aperto da
poco il Blog EinEspressoBitte che vorrebbe "far sorridere di me e con me
su questa mia buffa vita da “Expat”. Una ragazza
curiosa, ma soprattutto "viva" con una gran voglia di vivere, ma
anche dall'animo inquieto… e un po' Peter Pan!
Negli anni ha cercato di
"evadere" e cambiare vita, ma senza mai trovare il posto giusto.
Fino al 2011, anno in cui è
arrivata in Germania! È da questa sua esperienza che nasce il suo blog!
Chi era Simona prima di
lasciare l'Italia?
Simona prima di lasciare l’Italia
era una figura mitologica con doppio passaporto: Nord e Sud, che però non sentiva
di appartenere ne all’una ne all’altra parte del paese!
Mi sono sempre sentita “Straniera
nel posto dove sono nata” e la cosa era evidente anche all’esterno. Ad Aosta mi dicevano
“Ma tu non sei di qui”, nonostante io ci fossi nata e cresciuta. E le volte che
mi sono avventurata al Sud… mi son sentita dire la stessa cosa!
Ok diciamo che l’aria snob poteva
destare sospetti...
Ho iniziato a viaggiare
giovanissima, la mia prima esperienza all’estero risale a quando avevo 15 anni,
un viaggio studio in Inghilterra che mi ha aperto la mente, mi ha fatto amare
l’inglese… e capire che oltre i confini ci potevano essere delle opportunità!
Perché hai deciso di lasciare
l'Italia?
... perché? Perché l’Italia mi ha
lasciata andare... Hai presente quelle coppie che stanno insieme da anni per
abitudine? Ecco io e il Bel Paese stavamo insieme per abitudine… lui non mi
dava più stimoli, e tutto quello
che faceva non mi stava bene, mi
irritava, e pian piano mi sono interessata ad un altro…
Paese! Diciamo che il colpo di
grazia me l’ha dato la mia ultima esperienza lavorativa nella Pubblica
Amministrazione, ho fatto un
concorso, ho studiato, l’ho superato e ho iniziato a lavorare pensando di poter
cambiare le cose… e invece quelle cose stavano cercando di cambiare me.
Hai presente quei film in cui c’è
una persona nitida ferma in mezzo alla folla che passa velocemente?
Ecco il mio feeling era quello… ferma
in un sistema che scorreva velocemente… nella maniera sbagliata per me! Ho
immaginato mio figlio e non ho visto un futuro per lui. Non riuscivo ad
immaginarlo. Il mio
pensiero era condiviso anche da
mio marito. Perciò abbiamo deciso di andare.
Quali erano le tue
aspettative?
Un’unica grande aspettativa: che
potesse esistere un sistema diverso, dove sentirmi a mio agio!
Di cosa ti occupi al momento?
Al momento imparo il tedesco!
Sono all’ultima fase di “completamento”. Ho pensato fosse giusto parlare la
lingua del paese che mi ospita, in questo periodo son sopravvissuta benissimo
con l’inglese e il francese, ma in autunno inizierò a lavorare e voglio avere
in curriculum anche e soprattutto il tedesco.
Credi che ci siano maggiori possibilità
lavorative?
Per quella che è la mia
esperienza, non esiste il paese della cuccagna, ma esistono paesi che danno più
opportunità di altri. Sicuramente qui, l’investimento sui giovani laureati è
concreto. In Baviera sono molto richiesti i tecnici, soprattutto gli ingegneri,
le aziende sono molte e in continua ricerca.
Fondamentale è la conoscenza
delle lingue, il tedesco in primis. Alcune aziende assumono anche con il solo
inglese, ma poi è necessario imparare la lingua del posto.
Io consiglio sempre di mettersi
in mano alle agenzie di Recruiting che mettono in contatto
lavoratori e aziende. In generale
il lavoro non manca, bisogna avere volontà e voglia di reinventarsi! Comunque ribadisco
che è fondamentale la conoscenza di più lingue. I corsi di tedesco sono molti e
per tutte le tasche. Ci sono le Volksschule che hanno costi contenuti e
solitamente prevedono 3-4 ore di lezione a settimana, oppure il famigerato
Integrationskurs, un corso finanziato dallo Stato, e prevede agevolazioni per redditi
bassi. Si tratta di una full immersion di 5 giorni a settimana per 4 ore al giorno!
Lo inizio a breve! Spero di uscirne viva per potervi
dire com’è.
Parlaci del tuo blog.
Perché lo hai chiamato
EinEspressoBitte?
Perché è la prima frase che ho
imparato in Germania ed è quella che uso più spesso! Dal punto di
vista della grammatica non è corretta, si dice «Einen Espresso Bitte»,
lo so… ma detto veloce all’orecchio suona
come l’ho scritto io!
È una frase a cui voglio bene…
perché mi fa sentire un po’ tedesca e un po’ italiana!
Se cercate un blog con pagelle,
paragoni, post malinconici o nostalgici, rimpianti, piagnistei,
se, ma, boh, forse o roba del
genere, NON cliccate sul link http://einespressobitte.
blogspot.de/!!!
Gente avvisata, mezza salvata!
Non dite che non ve l’avevo detto! Se invece cercate un’iniezione di
positività… eccomi, sono qui per questo! Entrare nel mio blog significa entrare
nella mia esperienza di immigrata italiana, nel mio modo di vedere le cose in positivo,
nel mio mondo dove si danno e si ricevono sorrisi, significa ridere di me e con
me su questa vita!
Cosa consiglieresti a chi
vorrebbe compiere la tua stessa scelta?
Consiglierei di farlo se si è
veramente motivati, cambiare paese significa anche e soprattutto confrontarsi
con una cultura diversa. Venire qui o in qualunque altro posto per poi
lamentarsi che non si riesce a mangiare come a casa, che le abitudini sono
diverse, che la gente è diversa… è inutile e poco costruttivo, per non dire
stupido… l’ho detto?
Sì l’ho detto! Venire qui e
prendere il più possibile quello che c’è di buono, confrontarsi e ragionare sulle
diversità, accettarle o plasmarle per la propria persona… questo permette di
migliorare veramente sé stessi!
Se volete seguirmi sul Blog
EinEspressoBitte
… e su Facebook
A cura di Cristina Romagnolo
@Mercato__Lavoro
Simona fattelo dire: sei una grande!!! A volte scrivi delle cose che frullano anche a me nel cervello...
RispondiEliminaAnche io ho un passato molto simile...nata nella provincia di Como e a 6 anni trasferita con la mia famiglia in Sicilia...a scuola mi prendevano per il culo per il mio accento da polentona...
Anche io ho fatto la mia prima esperienza a Londra a 14anni..."vacanza studio", durante la quale ho imparato + napoletano in college che inglese
:-D :-D :-D
EliminaZweiEspressiBitte! Liebe Grüße
RispondiElimina